Nuovi materiali e Nanotecnologie per applicazioni biologiche

Nuovi materiali e Nanotecnologie per applicazioni biologiche

L’obiettivo delle attività del pillar Nuovi materiali e Nanotecnologie per applicazioni biologiche è comprendere gli aspetti fondamentali delle interazioni tra mondo biologico e sistemi artificiali su scala nanometrica e molecolare, per sviluppare sistemi in grado di affrontare e superare le sfide esistenti nel settore biotech e life sciences, come la medicina personalizzata e la diagnosi precoce.

Materiali e tecnologie per ingegneria tissutale e rigenerativa

I campi di ricerca che coinvolgono le colture cellulari necessitano di migliorare la loro somiglianza con I tessuti di interesse. Questo miglioramento porterà a risultati più correlati alla complessa realtà biologica, velocizzando e migliorando la nostra conoscenza dei processi biologici, dando dei mezzi migliori sia per la ricerca che per le applicazioni mediche (come la medicina personalizzata) e riducendo il numero degli animali da laboratorio utilizzati per gli esperimenti.

Nel caso dell’ingegneria tissutale e rigenerativa questi obiettivi si possono raggiungere con la stampa 3D. Le attività legate a questo settore di ricerca includono l’uso di differenti tecniche di stampa 3D, che vanno dal bioprinting ad estrusione al Digital Light Processing. I progetti in particolare si occupano di:

  • produzioni di scaffold per la crescita cellulare in 3D
  • lo sviluppo di materiali polimerici
  • lo sviluppo di sistemi microfluidici e di organ-on-a-chip per la medicina personalizzata

Tecnologie per l’interazione organica/inorganica alla nanoscala.

Le attività si concentreranno sullo sviluppo di sistemi micro e nano-fluidici usando metodi di analisi label-free, non distruttivi, chimicamente selettivi e spazialmente risolti di cellule, tessuti e fluidi biologici.

L’obiettivo è di sviluppare delle nuove tecnologie per la realizzazione di un lab-on-chip di facile utilizzo basato sul principio del riconoscimento specifico e selettivo senza l’aggiunta di fluorofori esterni (label free fingerprint) per l’individuazione di varie patologie, in particolari di quelle tumorali.